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Mastoplastica Additiva

Che cos'è la Mastoplasticca Additiva?

Il termine “mastoplastica additiva” comprende una serie di interventi chirurgici che possono essere effettuati con differenti tecniche per correggere la condizione di ipoplasia mammaria congenita o acquisita. Una mammella può essere ipoplasica (cioè più piccola), per difetto di crescita oppure lo può diventare a seguito di una o più gravidanze, allattamenti, dimagrimenti importanti e repentini o invecchiamento, configurando in quest'ultimo caso anche la condizione di ptosi mammaria.

Una mastoplastica additiva può essere anche definita come mastoplastica additiva asimmetricaquando, per la correzione di una asimmetria di base, può essere utile usare due protesi differenti oppure una tecnica chirurgica differente in una mammella rispetto all’altra.

Risponde il Prof.

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Come si affronta un intervento di Mastoplastica?

Andiamo con ordine: la scelta del chirurgo è una tappa fondamentale!

La visita deve essere effettuata dal chirurgo specialista che effettuerà materialmente l'intervento ed è colui che dovrà assumersi i rischi e dovrà avere la capacità di affrontare sia l'intervento che le difficoltà tecniche, e le eventuali complicanze.

Bisogna sempre verificare chi è colui al quale, sottoponendosi ad un intervento chirurgico, si affida la propria vita. Mi piace ripetere continuamente che tale verifica non deve essere effettuata sui social laddove una maggiore esposizione mediatica quasi sempre serve a celare trucchi e furbizie commerciali e a millantare esperienze e capacità che non si possiedono.

Il chirurgo plastico è dapprima un medico, e pertanto già alla prima visita, deve effettuare una adeguata anamnesi clinica del paziente raccogliendo tutti i dati clinici personali e familiari che possano essere utili al migliore inquadramento clinico del paziente stesso. È necessario un esame clinico adeguato con la valutazione delle misure antropometriche, della postura, corredata di una particolareggiata visita senologica. Il chirurgo esperto poi, garbatamente e con “esperienza professionale”, cercherà di indagare nellapsiche della paziente che si approccia all'intervento con finalità più o meno estetiche, per comprendere la piena idoneità psichica della candidata all’intervento e la sua assoluta convinzione del risultato che cerca.

E’ molto importante che il paziente venga ascoltato con attenzione individuando esattamente tutte le richieste, dubbi e perplessità. E’ necessario rispondere alle domande e fin troppo spesso correggere le conoscenze che, spesso sbagliate, il paziente ha acquisito sui social da fonti troppo commerciali o comunque inadeguate.

La Mastoplastica e la Mastopessi sono interventi chirurgici a tutti gli effetti: bisogna sempre diffidare dei chirurghi che cercano di farle passare come tecniche veloci ed ambulatoriali, superficiali e alla portata di tutti, facili e senza complicazioni.

Questi interventi devono essere effettuati da un chirurgo specialista e competente, circondato da un'equipe adeguata, che si serve di una equipe anestesiologica esperta, in una vera clinica, con una vera sala operatoria e ricorrendo ad un periodo di degenza adeguata a seconda del caso clinico.

La Mastoplastica si effettua in anestesia GENERALE o in anestesia LOCALE?

Le condizioni cliniche del paziente suggeriscono il tipo di anestesia da impiegare.

Per una mastoplastica additiva il regime anestesiologico più sicuro, efficace, rapido è sicuramente l'anestesia generale, purché venga effettuata da un anestesista esperto in una sede idonea, una vera clinica.

Le protesi mammarie. Qual è la migliore? Qual è la più giusta?

Le protesi mammarie possono essere di forma, volume, caratteristiche fisiche e chimiche anche completamente differenti; ad esse corrispondono costi di acquisto differenti, nonché qualità e sicurezza più o meno certificata, a seconda delle protesi. È necessario ricorrere sempre a protesi mammarie della migliore qualità e garantite da importanti e certificate aziende produttrici.

La scelta della protesi va sempre affidata al chirurgo, così come il tipo di tecnica da impiegare che deve essere personalizzata sulle caratteristiche del paziente. Ciò vale a dire che una protesi mammaria non si sceglie in base alla taglia di reggiseno che può fornire, ma in base alla forma, anatomica o tonda, in base alla proiezione, in base all'altezza, alla densità o al grado di ripienezza del gel, o alla testurizzazione della superficie.

Non è vero che una protesi da 300 grammi corrisponde ad una terza taglia e una protesi da 400 grammi conferisce una quarta taglia di reggiseno!

Le migliori protesi mammarie offrono per ciascun volume, moltissime declinazioni differenti: ciò vale a dire che la stessa protesi, ad esempio da 300cc, impiantata su due diversi pazienti, può dare risultati completamente differenti, per cui è preferibile affidarsi sempre al chirurgo esperto che sceglie la protesi in base alle caratteristiche fisiche della paziente e alle sue specifiche necessità.

Qual è la via di accesso migliore per impiantare la protesi?

Le protesi possono essere impiantate incidendo la cute attraverso il solco mammario, attraverso l'ascella, attraverso il margine inferiore dell’areola o secondo le varie tecniche di Mastopessi.

Quanto tempo dura l'intervento?

Una mastoplastica può durare da un minimo di un'ora a circa tre ore. Ciò dipende innanzitutto dalle capacità tecniche del chirurgo e dalla sua esperienza, ma anche dalla difficoltà del caso clinico. Una mastoplastica classica richiede sicuramente meno tempo di una mastopessi.

È necessaria la degenza in clinica?

Ciò dipende dalle condizioni cliniche generali del paziente e dalla difficoltà tecnica dell'intervento. Abitualmente una mastoplastica classica può essere effettuata in regime di day hospital e possono essere sufficienti non meno di 7/8 ore di permanenza in clinica, dopo l'intervento chirurgico.


Ovviamente esistono tanti parametri che possono richiedere condizioni differenti di ricovero e di pernottamento in clinica. Diffidare sempre di chi opera in uno studio medico che definisce “clinica”. Le cliniche sono veri e propri “piccoli” ospedali, controllate e dotate di tutte le autorizzazioni, con personale sanitario specializzato, apparecchiature di monitoraggio e capaci di fronteggiare qualsiasi emergenza dovesse presentarsi. Una clinica è quindi certamente più sicura di uno studio!

È vero che dopo l'intervento non si può guidare l'auto, non si possono muovere le braccia per molti giorni o addirittura si deve stare immobilizzati a letto?

No, non è assolutamente vero. Ma ciò dipende sempre comunque dal paziente, dal tipo di intervento che ha subito e dalle capacità tecniche e gestionali del chirurgo a cui si affida.

Una Mastoplastica additiva classica correttamente eseguita, senza complicanze intraoperatorie, può essere gestita in questo modo: il paziente si ricovera di primo mattino, a digiuno dalla mezzanotte del giorno precedente, viene sottoposto ad intervento chirurgico, e nel tardo pomeriggio della stessa giornata viene dimesso al proprio domicilio. Dopo aver cenato, va a letto, ed è consigliabile un riposo di almeno 7/8 ore.

Il giorno successivo è consentita una precoce mobilizzazione, per cui la paziente può uscire di casa, passeggiare, dedicarsi ad una moderata attività motoria.

È assolutamente sconsigliabile il riposo forzato a letto. Una corretta e precoce mobilizzazione, purché le condizioni cliniche lo consentano, permette una guarigione veloce e senza complicanze.

Quello che non può fare, per almeno 10 giorni è: guidare la moto o il motorino, andare in palestra, effettuare sforzi fisici intensi con le braccia, e fino a che la mammella è medicata, non può fare la doccia.

Dopo quanti giorni dall'intervento si può riprendere l'attività lavorativa?

Di solito, dopo il primo controllo che personalmente effettuo in terza giornata, il paziente può riprendere l'attività lavorativa, se vuole, purché sia una attività sedentaria o di concetto; per quei lavoratori impegnati in attività fisica intense, è preferibile che si astengano da queste per almeno 7/10 giorni. In palestra si può tornare, generalmente, dopo 4 settimane.

Una paziente che si sottopone a mastoplastica può effettuare i controlli di screening per il cancro della mammella?

Cominciamo col dire che l'impianto di moderne protesi mammarie certificate non è assolutamente relazionabile con il cancro della mammella.

La paziente portatrice di protesi mammarie può essere regolarmente sottoposta a screening senologico per il cancro della mammella attraverso autopalpazione, visita senologica, ecografia, mammografia, risonanza magnetica.

Una mammella ben operata consente una ricerca diagnostica efficace al pari di una mammella senza protesi. C’è da dire però che, se un chirurgo “disordinato e grossolano” scompagina i piani anatomici durante l'esecuzione dell'atto operatorio, rende anche la mammella meno “chiara” dal punto di vista diagnostico.

Il chirurgo esperto e competente rappresenta la vera garanzia!

Durata

1 / 1,5 ore

Anestesia

Generale / Locale con sedazione

Ospedalizzazione

1 Giorno

Ritorno al quotidiano

5 giorni

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